Diario dalla Serbia – DAY 3

Caro Diario, Siamo arrivate alla fine di questa esperienza davvero emozionante. In questa ultima sera, vogliamo provare a fare un resoconto delle cose più importanti che abbiamo vissuto e di come le abbiamo sentite.
BASKET. Qui è certamente lo sport nazionale. Il basket si respira dappertutto, anche in un posto piccolo come Ivanjica ci sono molti campetti e in ogni ora del giorno sono occupati dai ragazzi del paese. Per quanto riguarda noi, abbiamo fatto tre allenamenti e giocato in totale tre partite: le prime due sono state semplici, mentre quella di oggi è stata una vera battaglia. Abbiamo perso di 3 punti (49-46) contro Uzice, che ha due giocatrici in Nazionale serba. Nonostante la differenza fisica fra noi e loro, non ci siamo fatte intimorire e abbiamo dato il meglio di noi. Siamo uscite per cosi dire dalla monotonia regionale e abbiamo visto un modo molto diverso di giocare e anche se abbiamo perso, possiamo dire di aver dimostrato di poter essere competitive.
CIBO. Forse il pasto peggiore di tutti è stata la colazione, perché era quasi esclusivamente salata, ma in generale ci aspettavamo molto peggio. Certo sono stati un po’ ripetitivi, perché ogni giorno si mangiava la carne, che era buona per carità, ma dopo un po’ stufa… Se nostra madre quando torniamo ce la cucina, gliela tiriamo dietro !! Però ci rimarranno sempre impressi i loro panini che erano soffici e buonissimi.
SERBIA. Non possiamo dire di conoscere la Serbia, perché siamo state sempre ad Ivanjica, che è un piccolo paese. Alcune cose però ci sono rimaste impresse di Ivanjica: che si può fumare nei posti pubblici, compreso il bar del nostro hotel, e questo odore di fumo è dappertutto; che è un posto un po’ arretrato e freddo e le facce delle persone ci sono sembrate sempre serie; che però abbiamo conosciuto delle ragazze serbe molto affettuose (Zorana e Sofia), che sono venute sempre a vederci e a tifare per noi; che abbiamo conosciuto Goran, simpatico e disponibile, pronto a risolvere ogni problema.
ITALIA. Ovviamente un po’ l’Italia ci manca. Ci manca il cibo italiano, ci manca il wi-fi, ma il tempo è passato davvero velocemente da non farci sentire una vera nostalgia di casa. SQUADRA. La squadra è per tutte noi una seconda famiglia. Questa esperienza ha sicuramente rafforzato il nostro legame perché non c’è stato un momento in campo in cui non ci siamo aiutate e in cui non abbiamo riso insieme fuori dal campo. Tutte noi ora sappiamo ancora di più di poter sempre contare sulle nostre compagne: le ragazze di Piccio non vedono l’ora di rifare un’esperienza come questa !!
Per chiudere questo diario, la parola va ai coach, per una specie di bilancio di questa avventura.
Coach Anna Ferracuti: “L’esperienza è stata davvero importante per questo gruppo, che mi ha davvero sorpreso. Sorpreso fuori dal campo perché sono molto unite e sorpreso dentro il campo per come è stato capace di risolvere i molti problemi tattici che la partita di oggi ci ha presentato. Sono certa che faremo tesoro di quello che abbiamo vissuto per crescere ancora.”
Coach Piccionne: “Condivido in pieno il pensiero di Anna. Il gruppo è eccellente, per come lavora in campo, per come si comporta, per come ascolta, per come tenta di risolvere i problemi che si presentano. Per me questa esperienza è stata anche un modo per conoscere meglio le ragazze, il loro modo di pensare, il loro modo di affrontare le difficoltà in autonomia e anche le loro ansie. E devo dire che sono molto soddisfatto di loro. Un ringraziamento speciale va a Goran Koshanin, che ci ha seguito ogni giorno ed ha reso ogni cosa più agevole. Il suo carattere solare, la sua disponibilità e la sua profonda conoscenza del basket lo hanno fatto amare anche dalle ragazze.”
Domani, lunedì, termina quindi l’esperienza in Serbia del gruppo Under 16, che rientrerà a Bologna nel primo pomeriggio. Un’esperienza resa possibile dalle società del Cab Stamura e del Basket Girls e dagli sponsor Facciamo31, O.Mec, MiDo, Wastly e Metal Art, che ringraziamo per la vicinanza e la disponibilità.